Di pollici opponibili e sinapsi sprecate
Perché la gente non legge, e crede a ogni fesseria che si trova davanti? Perché basta un titolo per convincere qualcuno della veridicità della notizia?
Sono due domande complesse alle quali rispondere, e mi piacerebbe moltissimo liquidarla con un “sono dei coglioni”, ma non può essere solo questo.
Non è possibile che le persone siano tutte stupide, che credano alle matite cancellabili del referendum, al copia/incolla di messaggi a Facebook in difesa della privacy, a concorsi truffaldini della Ray Ban e così via.
No, deve esserci qualcosa di profondo dietro tutto questo disagio mentale, perché è evidente che chi crede a tutte le puttanate di questo mondo ha un problema psicologico.
Io ho una teoria, che intendo illustrarti.
A spingere la gente a credere a tutte queste stronzate non è l’analfabetismo di ritorno, che pure è dilagante, oppure la mancanza di una cultura universitaria, perché ho visto laureati in Giurisprudenza fare cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.
No, non è un problema di cultura, o di istruzione, ciò che manca a queste persone è la curiosità, quella che dovrebbe spingerli a cliccare sul titolo sensazionalistico, oppure a effettuare delle ricerche su Google per verificare la veridicità della notizia.
Troppa fatica, mi rendo conto, ma se l’evoluzione ci ha dotati di due pollici opponibili e un cervello in grado di produrre sinapsi, magari potremmo anche fare una pazzia di tanto in tanto e pensare, prima di assorbire tutta la merda che ci circonda, e usare la tecnologia della quale disponiamo (e della quale dovremmo anche comprendere il valore) per cercare la verità.
O qualcosa che gli somigli.
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